Capitolo 10

13/02/2020 TortugaEcon

Grafici di approfondimento

Approfondimento 10.1 e 10.2 

“La presenza di studenti con cittadinanza non italiana, riscontrabile in misura contenuta negli anni ’80, registra un consistente incremento nei successivi anni ’90 con l’afflusso di oltre 100mila studenti. È tuttavia nel primo decennio del duemila e fino all’A.S. 2012/2013 che i numeri diventano notevoli con l’ingresso di quasi 670mila studenti con cittadinanza non italiana nell’arco degli anni dal 2000/2001 al 2012/2013 (Grafico 1). 

Gli anni recenti si caratterizzano per un deciso rallentamento della crescita con un aumento di sole 39mila unità dal 2013/2014 al 2016/2017. La costante flessione degli studenti con cittadinanza italiana, diminuiti nell’ultimo quinquennio di quasi 241mila unità, fa sì comunque che continui ad aumentare l’incidenza degli studenti di origine migratoria sul totale, passata da 9,2% a 9,4%. Se ne deduce che siano proprio gli studenti con cittadinanza non italiana il fattore tuttora dinamico del sistema scolastico italiano (Grafico 2).” 

Grafico 1 - Serie Storica alunni con cittadinanza non italiana

 Grafico 2 - Variazione studenti italiani e non (MIUR)


Approfondimento 10.3 

Il grafico, tratto dall’’indagine Istat del 2015 sull’”Integrazione delle seconde generazioni” (p.3), mostra le percentuali di studenti che hanno dovuto ripetere uno (in grigio) o più anni (in azzurro) divisi per categorie: nati in Italia da genitori italiani, nati in Italia da almeno un genitore straniero o stranieri nati all’estero. Si può notare come la percentuale di stranieri (in particolare nati all’estero) tenda ad essere rimandata molto più frequentemente, per le cause discusse nel capitolo. Mentre solo il 14,3% degli studenti italiani ha ripetuto uno o più̀ anni scolastici, tale percentuale sale a 27,3% per gli alunni stranieri. Emerge anche una chiara differenza tra gli stranieri nati in Italia - che registrano percentuali più̀ vicine a quelle degli italiani, rispettivamente 18,7% e 14,3% – e quelli nati all’estero, i quali ripetono un anno scolastico nel 24,2% dei casi e almeno due anni in quasi il 7% (Figura 2).  

Come spiegato nel capitolo, l’alto tasso di bocciature porta spesso a un tasso di abbandono scolastico particolarmente elevato tra le 2G. Per un ulteriore approfondimento su cosa si può fare a riguardo, si veda la parte sulle second chance schools. 

 Grafico 3 - Tasso di bocciatura (ISTAT)


Approfondimento 10.4 

Il grafico, tratto dal report Eurydice “Integrating Students from Migrant Backgrounds into Schools in Europe: National Policies and Measures”, mostra come i paesi europei affrontano la questione dell’integrazione nell’ambito scolastico, e in particolare cosa includano nel curriculum per diventare insegnante. I paesi in rosa (Italia e Irlanda) includono nel curriculum l’insegnare a classi multiculturali, mentre si può vedere che la maggior parte degli altri paesi include, oltre a questa competenza, questioni legate alla discriminazione e ai pregiudizi impliciti contro studenti culturalmente e linguisticamente diversi. Crediamo che sia particolarmente importante integrare anche questi nel curriculum e nei corsi di aggiornamento.

Grafico 4 - Teacher competence framework (Eurydice)

Grafico 4 - Teacher competence framework (Eurydice)